Il dizionarietto della strega
Il dizionarietto della strega e la pozione magica (per ampliare il vocabolario dei bambini)
Fine ottobre, tempo di streghe e fantasmi. Stiamo pensando ad Halloween, festa di tradizione americana, o meglio una festa di origine celtica, arrivata in America con gli emigranti europei e poi riesportata nella vecchia Europa negli ultimi anni. Quale migliore occasione per ampliare il vocabolario dei bambini facendo far loro conoscenza di termini arcaici e un po’ desueti che esulano dal loro vocabolario quotidiano e familiare? (E a che ci siamo li faremo anche esercitare con plurale e singolare dei termini imparati).
Il nostro Italo ha preparato un dizionarietto per apprendisti streghe e stregoni, di indubbia utilità per chi vorrà cimentarsi nella preparazione di intrugli e pozioni magiche.
I tipi di strega
la strega/ le streghe
lo stregone / gli stregoni
il mago/ i maghi
la maga / le maghe
L’attrezzatura della strega
il calderone / i calderoni
il pentolone/ i pentoloni
la scopa / le scope
il libro degli incantesimi
la pozione magica / le pozioni magiche
Gli animali da compagnia della strega
il pipistrello / i pipistrelli
il ragno / i ragni
il gatto nero / i gatti neri
la rana / le rane
Dentro l’armadio della strega
il cappello a punta / i cappelli a punta
il mantello / i mantelli
le scarpacce vecchie e rovinate
le calze a righe gialle e nere
Dentro la dispensa della strega
la zucca /le zucche
lo scheletro / gli scheletri
la bava di ramarro
il sangue di pipistrello
i vermi putrefatti
il sangue di drago
la polvere per volare
le caccole di topo
E ora che disponete di tutti i vocaboli e degli ingredienti necessari potrete divertirvi a scrivere la ricetta della vostra pozione magica preferita su un cartoncino a forma di zucca:
prendete un cartoncino arancione, piegatelo a metà e tracciate i contorni di una zucca aiutandovi (se lo avete) con un tagliabiscotti di questa forma. Adesso ritagliate la zucca stando attenti a lasciare unita una parte della piega. Disegnate occhi e bocca della zucca sulla parte esterna del bigliettino. All’interno scrivete la ricetta della vostra pozione magica senza dimenticare le quantità degli ingredienti espresse in grammi.
Gilgamesh
I Sumeri hanno iniziato la STORIA inventando la scrittura, per motivi pratici.
Ma la scrittura, per fortuna, non è servita solo a scrivere le leggi e registrare i commerci, e un autore (o autrice) rimasto sconosciuto ci ha regalato un bellissimo racconto che è arrivato fino a noi.
È la storia di Gilgamesh, un eroe bello, forte, potente e ricco, figlio di un re e di una dea, che ha tutto nella vita per essere felice, ma è giovane e inqueto e non si accontenta. Dal cielo gli viene mandato un aiuto, il tesoro più prezioso di ogni altro: un vero amico, dal nome Enkidu.
Ma Gilgamesh non è ancora appagato e parte con Enkidu in cerca di avventure.
Insieme all’amico uccide Humbaba, il mostro posto a guardia della foresta di cedri, che sputa fuoco e causa terribili inondazioni. I due tornano a casa contenti e vittoriosi, ma Enkidu muore.
Gilgamesh, che non accetta la morte del suo amico, comincia allora un lungo e disperato viaggio che lo porterà nel regno dei morti, dove incontrerà addirittura Unapishtim (il Noé sumero) che gli svelerà il segreto dell’eterna giovinezza. Gilgamesh non riuscirà a fare buon uso nemmeno di questo dono e tornerà a casa senza aver sconfitto la morte e senza eterna giovinezza, ma con un dono di inestimabile valore: la saggezza.
Questa bellissima storia, attualissima e che riesce a commuovere anche al giorno d’oggi, è stata scritta intorno al 2000 a.C.
Io l’ho letta insieme ai giovani alunni di italobimbi nella versione di Yiyun Li per la collana Save the story, pubblicata dalla Scuola Holden e la biblioteca di Repubblica-l’ Espresso.
Le attività che abbiamo fatto in classe.
Dopo aver parlato della storia dei sumeri, abbiamo giocato a cercare gli elementi comuni ai miti sumeri e alla Bibbia.
Con il gruppo 4- 6 anni e poi con quello 7-10 abbiamo mimato i verbi dei sumeri: scrivere, incidere, studiare, contare, costruire, cuocere il pane, cacciare, pregare, seminare, fare l’inchino, bastonare.
Con il gruppo 7-10 anni abbiamo fatto poi il “gioco dell’archeologo”. I nostri giovani allievi si sono trasformati in esperti archeologhi e hanno esaminato un reperto proveniente dagli scavi …della città di Ur. Ogni esimio professore ha fornito la sua convincente interpretazione riguardo alla storia dell’oggetto e alla sua modalità d’uso ai tempi dei Sumeri. E che fantasia!
I sumeri
Oggi con la macchina del tempo di Italobimbi abbiamo fatto un salto indietro e siamo tornati alla prima grande civiltà della storia di cui abbiamo notizia e che ci ha lasciato testimonianze scritte: i Sumeri.
I Sumeri crearono la prima civiltà stanziale dell'umanità, cioè furono tra tra i primi ad abbandonare una vita di continui viaggi alla ricerca di cibo e abitare stabilmente in un luogo fisso. E nei luoghi in cui si stabilirono, i sumeri costruirono città e templi, si dedicarono al commercio e soprattutto all'agricoltura.
Per fare tutte queste attività i sumeri avevano bisogno di organizzarsi alla perfezione, dovevano stabilire le leggi e soprattutto fare in modo di ricordarle bene, dovevano essere capaci di costruire le case (e i sumeri fabbricarono splendide abitazioni a due piani e altissimi templi che ricordavano le montagne in cui, secondo la loro religione, vivevano gli Dei), dovevano anche essere capaci di fare bene i conti e di registrare le transazioni. Fu allora che diedero vita a un'invenzione molto più rivoluzionaria dell'iPod, o l'iPad o la playstation 3, che anzi può essere considerata la madre di tutte queste future invenzioni: la scrittura.
I sumeri trovarono il modo per fissare per sempre tutto ciò che dicevano, o decidevano, o catalogavano e furono i primi a farlo. Dapprima facevano dei disegnini e poi cominciarono ad adoperare dei veri e propri simboli. Di simboli però ne crearono anche troppi, pensate che la scrittura sumerica comprendeva oltre settecento segni. Ci volevano anni e anni per impararla. Ed ecco che i sumeri crearono le scuole. E se voi oggi vi lamentate di quanto sia dura la vostra scuola e dei troppi compiti che dovete fare, leggete un po' cosa ci scrive da circa 3000 anni di distanza uno studente sumero:
Quando mi alzavo presto la mattina,
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Gli alunni di Italobimbi sono rimasti colpiti dalla scuola del loro piccolo collega di tanti anni fa e hanno provato a immaginare di essere bambini sumeri. Questi sono brani tratti dai diari che hanno scritto in classe:
Quando ero una bambina sumera a andavo a scuola, chiedevo alla mia mamma: "posso avere la colazione?" e la mamma diceva "Sicuro". Dopo la scuola andavo con i miei amici a vedere il mostro Humbaba, nostro amico."
Io mi sono svegliato e ho preso la mia colazione. Poi sono andato a scuola. Sono stato sempre bravo quindi non sono stato mai bastonato. Sono andato a casa, poi ho dormito.
Mi sono svegliato e sono andato in cucina e ho chiesto: mamma posso avere la colazione? Poi sono andato a scuola. Sono entrato e mi sono seduto. Il maestro ha detto "oggi facciamo matematica". Alla pausa sono uscito fuori e ho giocato con le biglie. Alla fine della scuola il maestro ha detto: "adesso si va a casa." Sono corso a casa e ho fatto i miei compiti. Papà ha chiesto: "come è andata a scuola?" E io ho detto: "bene, ho avuto tutto giusto." Poi dovevo andare a letto. Ero molto stanco, ma mi ero dimenticato di scrivere punto. Ho preso la mia tavoletta e ho scritto punto.
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Viaggio nell’antica Grecia
Oggi con la macchina del tempo di Italobimbi siamo arrivati nell’antica Grecia. Siamo subito andati a vedere come passavano il tempo i bambini greci, le materie che dovevano studiare e i giochi che facevano.
Le bambine del nostro corso si sono molto arrabbiate quando hanno scoperto che nell’antica Grecia le donne non se la passavano poi così tanto bene: dovevano praticamente rimanere tutto il tempo chiuse in casa nel gineceo. Non potevano neanche uscire a far la spesa nell’agorà, occupazione riservata esclusivamente agli uomini.
Alla scoperta che durante un banchetto (simposio) gli uomini, ovviamente solo e sempre loro, mangiavano semisdraiati è scoppiata una grande risata. Tutti i bambini hanno voluto provare a imitarli, mentre le bambine della classe (un po’ rassegnate) giocavano a fare le ancelle.
Infine, e non poteva mancare, abbiamo parlato di Ulisse e del suo viaggio, che ancora oggi affascina e tiene col fiato sospeso i bambini di tutte le età (ma anche gli adulti).
Abbiamo assistito all’incontro con le affascinanti sirene, con la bellissima Nausicaa e con il primitivo e terrificante Polifemo.
Poi su un atlante storico abbiamo seguito gli spostamenti di Ulisse e osservato l’espansione dei greci e quella dei loro rivali, prima i fenici e poi i romani.
Per finire abbiamo mimato alcuni verbi che facevano pensare al periodo che abbiamo studiato come: navigare, esplorare, mangiare, ecc…
Ma attenzione: indovinate come è stato mimato quest’ultimo verbo? Il giocatore si è semisdraiato fingendo di spiluccare un grappolo d’uva e tutti in coro hanno indovinato!
L’uomo di Neanderthal incontra l’Homo sapiens
L’argomento trattato oggi al corso di Italobimbi è la preistoria.
Quando è apparso l’uomo sulla terra? Che aspetto aveva e di cosa si nutriva?
Parleremo dell’evoluzione dell’uomo e delle diverse specie apparse sulla terra, faremo conoscenza con Lucy, descritta dalle parole di Rita Levi-Montalcini e Giuseppina Tripodi (Eva era africana, Edizioni Gallucci) e soprattutto, grazie alla ricostruzione di Piero e Alberto Angela (La grande storia dell’uomo), assisteremo all’incontro storico tra le due specie di uomo che per un periodo vissero contemporaneamente sulla nostra terra: Neanderthal e homo sapiens.
Mimeremo poi alcuni verbi inerenti ad attività preistoriche e con il gruppo dei più piccoli canteremo e mimeremo la canzone dell’arca di Noè.
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